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'Il picchio nero della brughiera', edito da Pubblinova Edizioni Negri è il primo libro di Paolo Meroni.

Il libro è il risultato di anni di lavoro, ore di camminate ed appostamenti nei boschi di brughiera per poter fotografare questa magnifica specie, fino a qualche anno fa non presente nelle aree in cui è stata qui immortalata.

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Il libro contiene oltre 100 foto sulla vita del picchio nero e su tanti altri animali che si possono incontrare nei boschi della brughiera.

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Sommario del volume:

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Prefazione di Marco Colombo

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Introduzione

 

La brughiera

 

Il picchio nero

 

Nidificazione

 

Comportamento

 

Ombre e animali nel bosco

 

Le stagioni

 

Miti e leggende

 

Bibliografia minima 

 

Biografia 

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Dalla prefazione di Marco Colombo, naturalista, fotografo e divulgatore scientifico:

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Tamburi e piogge


È il 2023 e gli scienziati americani si affannano nel cercare le prove dell’esistenza del picchio becco d’avorio, ufficialmente estinto in Louisiana nel 1944. Da allora non ve ne sono tracce né notizie, seppur alcuni giurino di averlo visto o sentito, o addirittura fotografato recentemente, fornendo però prove purtroppo fumose e sfuocate.

Da noi c’è il suo parente, il picchio nero, che fino ad alcuni decenni fa era considerato una specie totemica, rarissima, relegata agli ambienti più conservati in poche aree alpine a conifere.

Si sarebbe di lì a poco estinto, come il cugino americano?

Lo avremmo cercato a lungo, invano, nei valloni e nelle forre?
Per fortuna, la sua sorte è stata diversa: me lo suggerisce una sorta di rullo di tamburo, mentre cammino sotto la pioggia dietro casa, in un ambiente collinare.

Qui, come in gran parte dell’Italia settentrionale, il nero ha intrapreso un’espansione incredibile, inimmaginabile, arrivando addirittura in piena pianura, seguendo le aste fluviali protette e penetrando nel
tessuto urbano, come dimostrato dalla segnalazione nei Giardini Indro Montanelli di Milano.

Probabilmente, l’aumento della copertura boschiva dovuto all’abbandono umano della montagna gli ha dato lo slancio per ingrandire la sua popolazione. 

Ma, nonostante questo, l’incontro col nero è sempre qualcosa di magico.
Una freccia scura, che oscilla in volo deciso tra le betulle in controluce, o il tipico richiamo malinconico, riempiono il bosco di un significato tutto nuovo.
I suoi nidi abbandonati fanno da rifugio per sciami di api, martore, allocchi, civette capogrosso e molti altri; è un ingegnere ecologico, che dona spazi altrimenti assenti per gli abitanti del bosco.
Sfogliando queste pagine, troverete nelle immagini un assaggio dell’ineffabilità del nero, che talvolta regala incontri ravvicinati, ma spesso è sempre “un po’ più in là”, dietro un tronco, dietro un ramo o nel mezzo di una chioma verde.
Le fotografie di Paolo, realizzate sicuramente prestando la giusta attenzione al disturbo, mostrano comportamenti difficili da osservare, come l’ostinazione nella cura del piccolo dentro il tronco crollato, o l’accoppiamento. Solo una lunga dedizione, quasi ossessiva, può portare a un portfolio così variegato.
Ricordatevelo quando camminerete, al sentire il tamburo che risuona possente: non è un esercito in guerra, ma una bellezza che esplode.


 

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Caratteristiche tecniche del volume:

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formato: cm 30x22,5

num. pagine: 128

carta testo: patinata lucida da 170 g/mq

confezione: cartonato plastificato, con parziale rivestimento in imitlin

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